Ocarina di Budrio
Simbolo di innovazione e patrimonio culturale dell’Emilia-Romagna, l’ocarina di Budrio è un flauto globulare in terracotta dalla forma ovoidale, che ricorda una piccola oca.
Questo strumento, nato nel 1853 grazie al genio creativo del giovane Giuseppe Donati, ha rivoluzionato la musica popolare, trasformando un semplice richiamo per la caccia in un vero e proprio strumento musicale dalle ampie possibilità espressive.
L’ocarina di Donati è un’evoluzione di antichi flauti globulari di terracotta, spesso realizzati a forma di ochetta o di altri uccelli. Questi strumenti, con pochi fori e un utilizzo limitato, erano destinati principalmente ai bambini o come richiami per la caccia. Donati, a soli diciassette anni, trasformò questa tradizione in un’arte, dotando lo strumento di più fori per una maggiore estensione melodica e creando un nuovo capitolo nella storia della musica.
Non solo inventore, Giuseppe Donati fu anche costruttore e promotore dell’ocarina. Da Budrio, dove iniziò la sua attività, si trasferì a Bologna e poi a Milano, portando lo strumento all’attenzione di un pubblico sempre più ampio. Nel 1863, Donati fondò il primo Quintetto Ocarinistico Budriese, un gruppo musicale dedicato esclusivamente all’ocarina, che l’anno successivo divenne un sestetto.
L’arte costruttiva dell’ocarina continuò a evolversi grazie ai fratelli Ercole e Alberto Napoleone Mezzetti, che nel 1878 portarono la tradizione a Parigi. Il loro successo contribuì alla diffusione dello strumento in tutta Europa e li spinse ad aprire una filiale a Londra. Tra le loro innovazioni, spiccano un metodo musicale dedicato all’ocarina e il brevetto per l’ocarina a pompa o pistone, firmato da Alberto Napoleone Mezzetti.
Oggi, l’ocarina di Budrio è molto più di uno strumento: è un simbolo della creatività emiliana e della capacità di trasformare l’artigianato in arte. Le sue dolci melodie continuano a conquistare musicisti e appassionati, mantenendo viva una tradizione che unisce storia, innovazione e maestria.